Qualità: intenzioni e azioni
Da parte di un’associazione riflettere sulla qualità richiede buon allenamento per calibrare sia le sue attività sia le sue capacità creative e innovative. E la qualità nelle sue dimensioni (mission, organizzazione, tempo, spazio, relazioni, comunicazione, formazione, cooperazione …) è da considerare in base alle aspettative da diversi punti di vista: i volontari, le persone cui le attività si rivolgono, gli enti con cui l'associazione collabora, la comunità entro cui questa agisce.La Federazione prosegue nella sua proposta di riflessione su criteri e standard qualitativi per il volontariato, proseguendo nel confronto con le Organizzazioni socie per:
- identificare criteri condivisi per lo sviluppo di qualità
- elaborare e condividere strumenti di lavoro e documenti comuni
- offrire garanzie per il coordinamento del volontariato
- programmare occasioni di formazione e qualificazione
- confrontare buone prassi operative.
Riconoscimento
Parlando di qualità, da un lato le associazioni sono sempre più consapevoli di tutte le sue dimensioni (mission, organizzazione, tempo, spazio, relazioni, comunicazione, formazione, cooperazione …), d'altro lato molti volontari affianco alla componente solidaristica tendono a un rafforzamento di conoscenze e abilità.Il riconoscimento di competenze acquisite nel volontariato è un aspetto che ben si concilia sia con il riconoscimento dell'apprendimento informale e non formale a sostegno dello sviluppo sociale ed economico, sia con l'accreditamento della formazione informale e non formale nelle associazioni con funzione di agenzie di formazione permanente. La cooperazione con partner esterni rappresenta un solido banco di prova nello sviluppo qualitativo. L’auspicio è il riconoscimento dell'impegno nel volontariato da un lato da parte dell’amministrazione pubblica, per esempio tramite agevolazioni (accesso agevolato a eventi/trasporti/strutture pubbliche, punteggio in occasione di concorsi pubblici, ecc.) e nel settore lavorativo inserendo le esperienze di volontariato nei curricola personali.
Documento di volontariato sociale: un passaporto per il volontariato
È una sorta di "passaporto nel volontariato" in cui l'associazione inserisce, assieme al volontario o alla volontaria cui è intestato, le esperienze realizzate individualmente dalla persona, la sua funzione e le iniziative di formazione che ha frequentato.
Aiuta a tracciare le competenze sociali e le risorse che la persona matura e mette a disposizione attivandosi nel volontariato.
Per i giovani aiuta ad evidenziare le esperienze per un curricolo professionale oppure come integrazione alla formazione di base.
Infatti acquistano sempre più importanza, nell'ambito scolastico, lavorativo e sociale, le competenze sociali ovvero la capacità di lavorare in team, assumere responsabilità, affrontare problemi, ascoltare, organizzare. Anche nel volontariato queste competenze possono essere allenate! L'impegno di volontariato rappresenta un valore aggiunto che va testimoniato e riconosciuto per il contributo sociale ed economico a favore della comunità.
Aiuta a tracciare le competenze sociali e le risorse che la persona matura e mette a disposizione attivandosi nel volontariato.
Per i giovani aiuta ad evidenziare le esperienze per un curricolo professionale oppure come integrazione alla formazione di base.
Infatti acquistano sempre più importanza, nell'ambito scolastico, lavorativo e sociale, le competenze sociali ovvero la capacità di lavorare in team, assumere responsabilità, affrontare problemi, ascoltare, organizzare. Anche nel volontariato queste competenze possono essere allenate! L'impegno di volontariato rappresenta un valore aggiunto che va testimoniato e riconosciuto per il contributo sociale ed economico a favore della comunità.
Crediti formativi:
Trascorrere del tempo libero con ragazzi disabili, fare una passeggiata con persone anziane o che vivono un disagio psichico, giocare insieme con bambini disabili e non, organizzare una festa per profughi: sono alcune delle attività di volontariato aperte in organizzazioni di pubblica utilità anche a giovani dai 15 in su. Queste iniziative di volontariato accompagnano i/le giovani in un percorso di nuove esperienze comuni di impegno civile e di maturazione individuale.
Il Modello per il riconoscimento dei crediti formativi (LINK o immagine) è stato formulato in modo da testimoniare l'impegno svolto, evidenziarne i risultati, valorizzare le competenze sociali maturate. Potrà essere richiesto dai giovani alle associazioni e quindi presentato alle Direzioni scolastiche, cui spetterà la valutazione.
Il Modello per il riconoscimento dei crediti formativi (LINK o immagine) è stato formulato in modo da testimoniare l'impegno svolto, evidenziarne i risultati, valorizzare le competenze sociali maturate. Potrà essere richiesto dai giovani alle associazioni e quindi presentato alle Direzioni scolastiche, cui spetterà la valutazione.
Formazione
Offrire ai volontari occasioni di formazione e aggiornamento è in molti casi indispensabile per accedere al servizio, ne garantisce il rispetto degli standard di qualità, offre l'opportunità di arricchimento personale e può risultare spendibile anche in altri contesti formativi (scuola) e professionali (mercato del lavoro).Il Servizio per il Volontariato sociale offre diverse occasioni formative con l’obiettivo di:
• accrescere le conoscenze e le capacità individuali e di gruppo
• promuovere l’incontro e lo scambio di esperienze
• consolidare percorsi di sviluppo qualitativo.
Offerte
Corsi e Laboratori: percorsi di conoscenza e apprendimento dall'esperienza e per lo sviluppo di progetti mirati
Tecniche: metodi interattivi, scambio e confronto di esperienze concrete, cooperative learning
Alcuni esempi di offerte formative
Coordinare il volontariato – Come pianificare, impostare e organizzare il volontariato
Accogliere, accompagnare, valutare e sostenere i volontari nell'associazione: queste le funzioni di coordinamento per organizzare la meglio la nostra associazione e valorizzare l’impegno individuale.
Percorso formativo in 3-4 moduli
Percorso formativo in 3-4 moduli
People raising – Sensibilizzare e accogliere nuovi volontari
Accorgimenti e strategie per reperire nuovi volontari, il ciclo dell’accoglienza, le dinamiche delle relazioni interpersonali, la gestione dei conflitti, la valorizzazione dei talenti.
Percorso formativo in 3-4 moduli
Percorso formativo in 3-4 moduli
Lavorare per progetti - Da una buon idea ad un buon progetto
Avere buone idee è importante, altrettanto importante è poterle realizzare basandosi su opportune tecniche e strumenti – soprattutto perché è un lavoro di squadra e segue precise fasi.
Percorso formativo in 3-4 moduli
Percorso formativo in 3-4 moduli
Proiettarsi nel futuro – Generazioni, culture e programmi a confronto
Laboratorio di idee sulle nuove sfide di fronte ai cambiamenti della società che le associazioni e il volontariato si trovano ad affrontare: rinnovarsi e ripensarsi, (auto)valutazione e scenari di futuro.
Giornata formativa
Giornata formativa
Qualità e lavoro in rete
Riconosciuto tra le dimensioni caratterizzanti la qualità (mission, organizzazione, tempo, spazio, relazioni, comunicazione, formazione) il lavoro in rete è contrassegnato dall’integrazione e concertazione delle risorse disponibili intorno al disagio sociale, prevenendo l'esclusione sociale. Genera sinergie che testimoniano la volontà comune verso una nuova cultura sociale e contribuiscono al miglioramento degli interventi attraverso la collaborazione tra organizzazioni di utilità pubblica e altri Enti.Le reti sociali formali (altre associazioni e istituzioni) e informali (amici, parenti, colleghi di lavoro, vicini di casa) vedono quindi integrarsi interventi strutturati di professionisti e quelli spontanei dei "natural helper" in risposta a situazioni di vulnerabilità sociale.
Volontariato e lavoro in rete
In questo senso il volontariato riveste un ruolo determinante nella sua funzione immediata di sensore di mutamenti e disagio sociale e perché inserito naturalmente in una serie di reti informali individuali e associative.Lavorare in rete significa indicare una strategia di lavoro comune tra organizzazioni diverse e volta a unire le forze per conseguire obiettivi comuni. Solitamente è più facile e conveniente rafforzare le relazioni già avviate con pochi soggetti che si conoscono, mentre altre organizzazioni sono spesso viste come competitrici rispetto alle attività e all’accesso alle risorse. Molte organizzazioni associate alla Federazione hanno sviluppato nel corso degli anni una serie di preziose collaborazioni (es. a Bolzano "Rete Anziani") e, assieme alla Federazione, hanno promosso in rete diverse iniziative con diversi partner, per esempio la "Fiera del volontariato" con Provincia e Caritas.
Il Servizio per il Volontariato sociale offre inoltre l'opportunità di affiancare organizzazioni private e pubbliche nelle fase progettuali mediante facilitazione e opportune tecniche di lavoro di gruppo.
Partner di rete
Palando di reti è logico quindi riferirsi a sistemi che si caratterizzano come insiemi di elementi interconnessi tra loro e con l’ambiente esterno tramite reciproche relazioni. In quest'ottica il lavoro in rete consente nel tempo lo sviluppo condiviso di linguaggio, metodi e obiettivi.La stessa Federazione rappresenta una rete nella sua composizione con oltre 50 Organizzazioni socie, assieme a cui promuove laboratori, riflessioni e confronti anche inerenti buone pratiche per lo sviluppo qualitativo del volontariato, in particolare rivolto al coordinamento qualificato nelle associazioni.
Per una panoramica vedi Menu Reti e partner
Organizzazione e valutazione del volontariato
Organizzazione del volontariatoIn collaborazione con numerose Organizzazioni socie, il Servizio per il Volontariato sociale ha affrontato e sviluppato negli ultimi dieci anni il tema dell'organizzazione del volontariato, orientando l'attenzione in particolare verso le funzioni del coordinamento.
Il volontariato merita un buon affiancamento e le organizzazioni di volontariato devono (e possono) offrire buone condizioni generali per venire incontro ai volontari. Mediante alcuni incontri e workshop dedicati al coordinamento sono state raccolte nell'omonimo manuale utili basi teoriche, suggerimenti pratici ed esempi concreti basati sul prezioso bagaglio di esperienze.
Coordinamento del volontariato
Il compito principale di chi coordina il volontariato è in generale quello di ottimizzare il lavoro dell'associazione utilizzando al meglio le risorse disponibili per raggiungere un determinato scopo condiviso. La cura dei contatti interni ed esterni con altre realtà del territorio contribuisce inoltre al confronto e al consolidamento delle esperienze.
Il coordinamento richiede precise capacità:
Il coordinamento richiede precise capacità:
- programmazione: coordinare implica avere idee chiare e saper trasmettere una chiara visione di quello che l'associazione sta facendo, assieme a buona conoscenza della progettazione
- responsabilità: chi coordina verifica qualità ed efficacia di tutte le fasi progettuali, pianificando i successivi passi ed eventualmente appoggiandosi a un piccolo gruppo interno per il monitoraggio
- valutazione: è spesso opportuno anche promuovere modifiche e/o adattamenti, calibrare i momenti di incontro, informazione o verifica in base alle aspettative delle parti
- comunicazione: chi coordina interviene per affiancare, chiarire dubbi, raccogliere suggerimenti ed equilibrare eventuali situazioni di crisi o tensione; provvede inoltre all'aggiornamento dei dati utili alla collaborazione.
Inserimento nel volontariato
In genere tutte le associazioni condividono l’importanza di offrire chiare informazioni, descrizione delle attività e dei compiti assieme alle condizioni necessarie già nella prima fase di inserimento di nuovi volontari.
Per una buona organizzazione del volontariato si distinguono quindi le seguenti fasi:
Per una buona organizzazione del volontariato si distinguono quindi le seguenti fasi:
- analisi dell'attuale fabbisogno nell'associazione
- descrizione delle attività, ruoli e responsabilità
- ricerca e selezione di volontari
- orientamento e affiancamento nelle attività
- formazione
- monitoraggio e (auto)valutazione
- riconoscimento.
Collaborazione tra personale assunto e volontario
Lavorare in gruppo porta a confrontarsi con persone, metodi, valori e interpreta-zioni diverse, si incontrano inclinazioni le cui priorità oscillano tra motivazioni, relazioni, attività. La collaborazione tra volontari e personale assunto coinvolge diverse dinamiche relazionali, in cui i momenti di incontro e confronto possono essere a volte frenati o compromessi da momenti di tensione derivanti da malintesi, contrattempi, stanchezza, dubbi, difficoltà relazionali, ecc.
Fattori di positiva collaborazione sono la motivazione condivisa e il buon flusso informativo. Da parte dei volontari si esprime in particolare nella prestazione di assistenza, mentre da parte del personale assunto anche nella specifica qualificazione. Utile per una positiva collaborazione si delinea nettamente il lavoro mirato per progetti - es. per eventi - con chiari obiettivi e tempi definiti.
Fattori di positiva collaborazione sono la motivazione condivisa e il buon flusso informativo. Da parte dei volontari si esprime in particolare nella prestazione di assistenza, mentre da parte del personale assunto anche nella specifica qualificazione. Utile per una positiva collaborazione si delinea nettamente il lavoro mirato per progetti - es. per eventi - con chiari obiettivi e tempi definiti.
Schede e strumenti di lavoro
Nell'ottica dello sviluppo qualitativo del volontariato, il Servizio per il Volontariato sociale mette a disposizione schemi e accordi, elaborati in collaborazione con diverse organizzazioni associate alla Federazione, utili per l'inserimento, la valorizzazione e il riconoscimento del volontariato.- Programma Volontari
- Codice di Comportamento
- Accordo formale di volontariato
- Modello per l'impostazione di un progetto
- Modello di riconoscimento per crediti formativi
- Documento di volontariato sociale