03.11.2016
Tutela del paziente: serve in Alto Adige una difesa specifica per i pazienti?
SaluteAltri enti
Federazione per il Sociale e la Sanità
Cos’è e com’è strutturata la rappresentanza dei pazienti? A chi si rivolgono cittadini e cittadine che si sentono danneggiati? Il modello austriaco è applicabile in Alto Adige? A fine ottobre la Difensora Civica ha organizzato un convegno con l’intento di rispondere a queste domande. È da premettere che il sistema sanitario austriaco, con le sue diverse casse mutue, si basa su un fondamento legale diverso dal nostro, dove chiunque sia residente ha diritto all’assistenza sanitaria. Anche le Aziende Sanitarie ed i diversi Servizi sono organizzati in altro modo.
Generalmente i pazienti sudtirolesi si rivolgono di rado agli uffici preposti presso i Comprensori, alla Difesa Civica o ad altri sportelli. Sono diverse le motivazioni, così come quelle dei tirolesi e tra queste anche il fatto che i “tirolesi” sono generalmente ritrosi a reclamare e si attivano solo quando le cose diventano insostenibili.
Le valutazioni generalmente positive dei Servizi – al di fuori della scottante tematica delle “liste d’attesa” o del “Pronto Soccorso” – dovrebbero corrispondere al vero.
Sono le Associazioni di Pazienti, insieme alla Federazione, che si impegnano a soddisfare le diverse esigenze. Volendo confrontarsi con le Difese dei pazienti austriaci, emergono alcune considerevoli lacune. Né presso la Difesa Civica, né presso altre organizzazioni ci sono risorse sufficienti per affrontare con la dovuta scrupolosità le domande sulla sicurezza dei pazienti, sui loro diritti e le loro disposizioni. Nell’ottica di un impegno autoresponsabile e preventivo dei cittadini necessitano ulteriori figure e Servizi che stiano dalla parte dei pazienti nei casi conflittuali, informandoli e sostenendoli.
Generalmente i pazienti sudtirolesi si rivolgono di rado agli uffici preposti presso i Comprensori, alla Difesa Civica o ad altri sportelli. Sono diverse le motivazioni, così come quelle dei tirolesi e tra queste anche il fatto che i “tirolesi” sono generalmente ritrosi a reclamare e si attivano solo quando le cose diventano insostenibili.
Le valutazioni generalmente positive dei Servizi – al di fuori della scottante tematica delle “liste d’attesa” o del “Pronto Soccorso” – dovrebbero corrispondere al vero.
Sono le Associazioni di Pazienti, insieme alla Federazione, che si impegnano a soddisfare le diverse esigenze. Volendo confrontarsi con le Difese dei pazienti austriaci, emergono alcune considerevoli lacune. Né presso la Difesa Civica, né presso altre organizzazioni ci sono risorse sufficienti per affrontare con la dovuta scrupolosità le domande sulla sicurezza dei pazienti, sui loro diritti e le loro disposizioni. Nell’ottica di un impegno autoresponsabile e preventivo dei cittadini necessitano ulteriori figure e Servizi che stiano dalla parte dei pazienti nei casi conflittuali, informandoli e sostenendoli.
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