10.10.2014
FSS: Migliori garanzie per i servizi sociali e sanitari
Federazione per il Sociale e la SanitàContrariamente alle più cupe prognosi sembra che nel prossimo anno finanziario sembra che il budget complessivo aumenterà seppur in minima parte. Concluso un primo anno di governo con l'intento di avere un'idea d'insieme all'insegna della „spending review“ il bilancio preventivo provinciale ora deve solo chiarire in quale direzione procedere.
Nella Federazione emerge la preoccupazione che, dopo anni di riduzioni nel sistema contributivo, possa essere nuovamente posticipata quella nuova crescita invece urgentemente necessaria. Infatti tuttora – come conferma il presidente della Federazione Martin Telser – molte organizzazioni di pubblica utilità lavorano già ai limiti dell'esistenza e corrono il rischio, causa le risorse troppo carenti, di non poter rispettare le direttive di legge, come per esempio per la sicurezza sul lavoro. „Solo nelle 55 organizzazioni associate alla Federazione con ca. 45.000 soci sono oltre 2000 i volontari attivi che mettono in gioco il loro tempo e le loro capacità assieme a ca. 1000 collaboratori assunti. Contribuiscono tutti in modo essenziale affinché la nostra qualità di vita possa essere mantenuta anche in situazioni di difficoltà e spesso intervengono immediatamente lì dove un ufficio non riesce a farlo così dinamicamente. Tuttavia vogliamo corrispondere ai nostri collaboratori e collaboratrici quegli aumenti di stipendio che spettano loro altrettanto correttamente quanto offrire prospettive a più lungo termine. E vediamo anche dove in futuro ci sarà di più da fare, per esempio nell'inserimento lavorativo oppure nell'auto aiuto.“Nella trattazione delle Leggi Omnibus è sorta nel Terzo Settore l'impressione che sono state previste semplificazioni fiscali a potenziamento dell'economia e a favore di una stabilizzazione del mercato del lavoro, mentre per il settore delle politiche sociali e sanitarie sono stati al centro della discussione pubblica solo gli alti costi e non i grandi potenziali. È un modo per guardare alle cose da un solo punto di vista. La realtà è che in Alto Adige esiste un forte collegamento delle persone alla loro terra perchè sanno che sono accolte in un'ampia rete di solidarietà e, anche in fasi difficili di vita, possono contare su assistenza adeguata e in molti casi anche individualizzata. Ciò infonde fiducia e fa diventare attivi cittadini e cittadine che sanno assumersi responsabilità. Di conseguenza alcune altre prestazioni si riducono mentre vengono risparmiato grossi costi.
La società cambia, l'aspettativa di vita aumenta e alle sfide conosciute se ne aggiungono altre nuove per quelle istituzioni che si occupano di casi sociali e persone ammalate, per le quali sono ancora da trovare adeguate risposte. A ciò corrisponde un immancabile maggiore fabbisogno finanziario. È vero che anche in questo settore deve essere richiesta assolutamente maggiore efficienza e le semplificazioni possono generare alcuni risparmi. Su questi punti è da lavorare con coerenza. Parallelamente però si deve prestare attenzione al fatto che servono più offerte d'aiuto, sono da avviare nuovi servizi ed è da investire maggiormente nel riconoscimento precoce dei problemi e nel loro trattamento. Il lavoro di prevenzione deve ricevere una posizione prioritaria completamente nuova, anche solo perché interventi in situazioni già critiche e la conseguente assistenza a lungo termine si traducono in costi quasi impagabili. L'Italia indica una quota di solo 0,7 % delle uscite nella Sanità previste per la prevenzione, la Germania invece investe il 3,3 % - e lo fa per un buon motivo. Qui anche l'Alto Adige deve ha ancora molto da fare. Anche il supporto verso l'autoresponsabilizzazione e l'auto mutuo aiuto, come ben allenato nelle organizzazioni di persone direttamente coinvolte, sono da sviluppare con grande energia. E qui è la politica a dover dimostrare che vede questa potenzialità e la sa mettere a frutto, concretamente e a lungo termine. Le onorificenze vanno bene ma non sono la risposta alla domanda.
Nella Federazione, cui ora aderiscono 55 organizzazioni di utilità pubblica del settore sociale e sanitario, si sa come raggiungere le persone direttamente coinvolte in tutti i gruppi sociali, di tutte le situazioni di reddito, in tutte le generazioni – e tutte hanno bisogno in egual misura di aiuto qualificato. Affinché ciò possa proseguire, devono essere previsti e garantiti in modo mirato i mezzi necessari. Si può risparmiare razionalizzando tutti gli atti amministrativi superflui come i passaggi inutili d'ufficio in ufficio, ma non nei serivizi essenziali rivolti a persone in difficoltà.
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