19.04.2015
Ormai solo bandi? Sempre più organizzazioni non profit rischia di perdere servizi sociali che loro stesse hanno creato con il loro impegno nel corso di tanti anni
Federazione per il Sociale e la Sanità
È stato un appello d'emergenza quello che il presidente della Federazione Martin Telser ha lanciato all'Assemblea generale della Federazione lo scorso 13 marzo: così non può più continuare!
Perché sono sempre di più associazioni e cooperative sociali si trovano a dover combattere per la loro stessa esistenza, in quanto il finanziamento dei servizi che hanno creato non viene più assegnato mediante incarichi diretti ma tramite bandi di gara. Chi ottiene il maggiore punteggio sulla base di documenti e cifre riceve l'aggiudicazione. Un iter che è commisurato nel caso di costruzioni stradali o polizze assicurative, deve invece essere regolato diversamente nel caso di prestazioni alla persona. Mentre è un dato di fatto che attualmente le corporazioni pubbliche passano a questa scelta per finanziare in questa forma anche servizi sociali. Risultato: soprattutto organizzazioni di piccole dimensioni, che nella maggior parte dei casi gestiscono un unico servizio, vengono travolte in un enorme sforzo – e fanno grande fatica a seguire e adempiere correttamente a tutte le prescrizioni. Uno spiraglio di speranza di apre con la prevista Legge per l'assegnazione. L'Assessora Martha Stocker ha segnalato che lì sarebbero state accolte positivamente le proposte della Federazione e che ne sarebbe previsto a breve il varo. Anche L'Unione Europea esclude servizi sociali e sanitari dalle direttive standard e prevede nelle linee guida regole particolari per questo settore.
Eppure cosa succede fino all'entrata in vigore di una nuova Legge provinciale? E questa potrà essere immediatamente applicata oppure sono necessarie anche normative d'attuazione? Resta nonostante tutto a discrezione degli uffici proseguire nei bandi per i servizi, perché ciò comporta meno rischi per le amministrazioni? Misure immediate sono necessarie per le organizzazioni di pubblica utilità sociali e sanitarie. Con l'assegnazione e il trasferimento di un servizio a un'azienda che ha saputo candidarsi più abilmente, non abbiamo solo un gestore di servizi come perdente ma spesso anche si perde una lunga storia d'impegno, di volontariato e di programma, nata e cresciuta con l'aiuto e il sostegno di privati.
Perché sono sempre di più associazioni e cooperative sociali si trovano a dover combattere per la loro stessa esistenza, in quanto il finanziamento dei servizi che hanno creato non viene più assegnato mediante incarichi diretti ma tramite bandi di gara. Chi ottiene il maggiore punteggio sulla base di documenti e cifre riceve l'aggiudicazione. Un iter che è commisurato nel caso di costruzioni stradali o polizze assicurative, deve invece essere regolato diversamente nel caso di prestazioni alla persona. Mentre è un dato di fatto che attualmente le corporazioni pubbliche passano a questa scelta per finanziare in questa forma anche servizi sociali. Risultato: soprattutto organizzazioni di piccole dimensioni, che nella maggior parte dei casi gestiscono un unico servizio, vengono travolte in un enorme sforzo – e fanno grande fatica a seguire e adempiere correttamente a tutte le prescrizioni. Uno spiraglio di speranza di apre con la prevista Legge per l'assegnazione. L'Assessora Martha Stocker ha segnalato che lì sarebbero state accolte positivamente le proposte della Federazione e che ne sarebbe previsto a breve il varo. Anche L'Unione Europea esclude servizi sociali e sanitari dalle direttive standard e prevede nelle linee guida regole particolari per questo settore.
Eppure cosa succede fino all'entrata in vigore di una nuova Legge provinciale? E questa potrà essere immediatamente applicata oppure sono necessarie anche normative d'attuazione? Resta nonostante tutto a discrezione degli uffici proseguire nei bandi per i servizi, perché ciò comporta meno rischi per le amministrazioni? Misure immediate sono necessarie per le organizzazioni di pubblica utilità sociali e sanitarie. Con l'assegnazione e il trasferimento di un servizio a un'azienda che ha saputo candidarsi più abilmente, non abbiamo solo un gestore di servizi come perdente ma spesso anche si perde una lunga storia d'impegno, di volontariato e di programma, nata e cresciuta con l'aiuto e il sostegno di privati.
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