19.05.2015
Presa di posizione: Nuova legge per maggiore inclusione
Federazione per il Sociale e la SanitàIl disegno di legge provinciale per le persone con disabilità viene accolto positivamente dalla Federazione per il Sociale e la Sanità e da numerose organizzazioni di categoria. Resta il dubbio sulla sua applicabilità, che dipende dal finanziamento.
Maggiore partecipazione alla vita sociale la promette la nuova legge provinciale a tutela delle persone con disabilità, approvata oggi in Giunta provinciale. È un fatto molto positivo. Ora si tratta di passare da "integrazione" a "inclusione" – perlomeno sulla carta. In realtà il cammino per arrivarci sarà lungo."Sostanzialmente questa nuova legge è accolta positivamente, perché coerente con i tempi, con gli sviluppi in corso e con gli standard europei ", afferma Martin Telser, presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità. „È un fatto molto positivo che si faccia riferimento alla Convenzione ONU a favore delle persone con disabilità, che parla molto chiaramente dei loro diritti. Resta il dubbio che vengano accese aspettative e speranze troppo alte con serie difficoltà di applicazione.“
Il punto cruciale sta nel fatto che le persone coinvolte puntano su diritti esigibili e temono che nella pratica venga eventualmente realizzato solo ciò per cui si trovano i finanziamenti. "Sarà un lotta continua. La legge di per sé è una sorta di ponteggio che rappresenta, nella sua ampiezza, una piccola pietra miliare orientata verso il futuro. Saranno ora decisive invece le normative d'attuazione necessarie per applicarla in concreto. Un lavoro non facile e speriamo che tutti i gruppi d'interesse verranno ascoltati in questa fase", prosegue Telser. Con lui concorda in pieno anche Josef Stockner, per tanti anni presidente dell'Unione Ciechi e Ipovedenti: "In fase di elaborazione della legge questo è già avvenuto in maniera esemplare, è importante che adesso nelle commissioni come il gruppo di monitoraggio collaborino rappresentanti di differenti forme di disabilità. I settori più importanti per le persone non vedenti o ipovedenti regolamentati dalla legge sono quelli inerenti la formazione: è significativo infatti che la formazione possa svolgersi anche all'estero in strutture apposite, come pure la riqualificazione e l'inserimento lavorativo."
Molte organizzazioni di persone con disabilità citano la promozione dell'integrazione lavorativa, come prevista dalla legge, quale punto essenziale – pur con qualche riserva. Per esempio Hansjörg Elsler, presidente di AEB – Associazione Genitori di Persone con Disabilità è più critico: „Resta ancora molto da fare a questo proposito, in ogni caso per noi è troppo poco in questa forma. La nuova legge provinciale è certamente una buona cosa, tuttavia ciò che sta scritto non è realizzabile senza finanziamento. Ed è molto difficile proprio in questi anni di risorse al limite. È inoltre assolutamente insufficiente l'ambito delle prestazioni sanitarie e delle terapie integrative. In questo punto viene semplicemente confermata e cementata la situazione attuale."
Sarebbe bene se la nuova legge tenesse conto della libertà dalle barriere nel più ampio senso del termine e delle intenzioni, che quindi porti alcuni miglioramenti anche a favore delle persone con disabilità cognitive, osserva l'associazione Lebenshilfe Alto Adige. "Noi vediamo nella pratica che sono molti i giovani che hanno difficoltà nelle fasi di passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Ci auguriamo che ciò riesca meglio in futuro, come in generale l'integrazione lavorativa", spiega Wolfgang Obwexer. Il direttore della Lebenshilfe indica un altro importante aspetto nell'ambito dell'Abitare: "Ci aspettiamo tra le offerte dei servizi sociali un'evoluzione nel modo di pensare, poiché nella legge si parla espressamente di attenzione centrata sulla persona, maggiore autonomia e tutela della sfera privata per le persone con disabilità in strutture residenziali, fatto che rappresenta soprattutto un distanziamento dall'idea di grandi strutture verso comunità abitative."
"Siamo più o meno d'accordo con questa legge" commenta Margot Gojer, direttrice dell'Associazione Parenti e Amici di Malati Psichici: "In teoria dovrebbero esserci le basi giuridiche a tutela dell'abitare e dell lavoro. Le persone con malattie psichiche sono equiparate alle altre, almeno sulla carta, ma nella pratica purtroppo non è così – anche perché vengono ancora sempre stigmatizzate. Manca inoltre l'adeguamento delle modalità di valutazione dei livelli di cura in base alle necessità delle persone con malattie psichiche, per esempio negli interventi a favore della non autosufficienza, nella valutazione per l'ottenimento dell'invalidità civile, ecc. A mancare è anche la direttiva per cui il 5% delle uscite del Servizio Sanitario nazionale debba essere utilizzato a favore delle persone colpite da malattie psichiche."
La Federazione e le sue Organizzazioni associate hanno partecipato attivamente alla fase di creazione del disegno di legge. Con altrettanta attenzione viene ora seguito il passaggio verso la discussione politica. Come esperti e partner di dialogo restano volentieri a disposizione degli assessori nel Consiglio e nella Giunta provinciale, cui adesso spetta il compito di giudicare questa legge.
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