04.06.2020
"Siamo ancora sospesi a mezz'aria" Le organizzazioni non profit vogliono sapere come procedere. Le persone non possono essere ulteriormente isolate e le famiglie hanno bisogno di sollievo
Covid-19Federazione per il Sociale e la Sanità
Le organizzazioni sociali vogliono riprendere le loro attività il più rapidamente possibile. Ma non possono farlo, perché le linee guida della Provincia sono ancora in sospeso. Il malcontento cresce, le persone coinvolte e soprattutto i loro familiari che le assistono aspettano con impazienza che la situazione finalmente migliori.
Dall'avvio della crisi per Covid-19 all'inizio di marzo, la maggior parte delle persone con disabilità e delle persone con malattie psichiche riceve assistenza a domicilio 24 ore su 24 da parte dei familiari. Una prova estrema di resistenza e ora hanno urgente bisogno di sollievo! Sia che si tratti di istituzioni pubbliche che di associazioni - qualsiasi sostegno sarebbe benvenuto.
Mentre la situazione generale sta lentamente tornando alla "normalità", quasi tutto è ancora fermo nel settore sociale. "Tutti aspettano le disposizioni di legge. Ma queste sono ancora molto lontane", spiega Georg Leimstädtner, direttore della Federazione per il Sociale e la Sanità. "Abbiamo bisogno di queste linee guida ora e senza indugio, affinché le organizzazioni sociali possano riprendere la loro attività", sollecita la Federazione, a cui sono associate circa 60 organizzazioni sociali.
"Le persone seguite nelle nostre organizzazioni socie non accettano più se vengono prese misure per tutti gli altri settori, come ad esempio test gratuiti per i turisti o apertura di ristoranti, ma un'assistenza sostanziale non viene regolamentata più velocemente e senza complicazioni", sottolinea Leimstädtner. Dall'inizio della crisi molti sono stati gli scambi costruttivi con politici e autorità, tuttavia è ora di trovare una soluzione anche per il Sociale, come richiesto dalla Federazione.
"Non è accettabile che in tutti i settori della vita pubblica ci sia un allentamento e un'apertura e che invece le persone che vivono in strutture o in appartamenti condivisi siano ancora isolate, non possano uscire e non possano entrare in contatto con altre persone", dice Renate Ausserbrunner, presidente dell'Associazione Ariadne - per la salute mentale di tutti: "Noi come associazione chiediamo sicurezza nella pianificazione e chiarezza nelle questioni di responsabilità legale. I servizi devono riprendere le loro attività, nuovi ingressi nelle strutture devono essere possibili, la collaborazione tra i vari servizi e le associazioni di volontariato deve riprendere".
Non è comprensibile che le comunità residenziali, strutture per persone con disabilità e con malattie psichiche, siano messe sullo stesso piano delle case di riposo, perché di solito si tratta di persone molto più giovani - anche se c'è un bisogno urgente di allentare e aprire anche nelle case di riposo. L'isolamento sociale non è più accettabile e rappresenta una discriminazione nei confronti di un'ampia fascia di popolazione.
Per questa "dimenticanza" per le strutture dei servizi sociali non possono iniziare anche molti progetti di riabilitazione in collaborazione con i servizi sanitari. Le persone con malattie psichiche perdono tempo prezioso della loro riabilitazione lavorativa, per i loro progetti nel campo abitativo, ma non può essere garantito al momento neppure un semplice supporto in attività di tempo libero da parte dei volontari.
Dopo tre mesi di isolamento e di assistenza in famiglia 24 ore su 24, anche molti parenti sono alla fine della loro resistenza. Lo conferma l'AEB - Arbeitskreis Eltern Behinderter (Associazione Genitori di persone con handicap): "Sono sempre più numerose le richieste e le lamentele dei genitori per il fatto che, nonostante l'adozione delle linee guida per i servizi semiresidenziali, i laboratori si stiano aprendo solo tra molti dubbi e con forti restrizioni, e che le famiglie non abbiano prospettive di sollievo e aiuto neanche per l'estate, mentre le strutture residenziali sono ancora completamente chiuse", ribadisce Irmhild Beelen, membro del consiglio direttivo dell'AEB e della Federazione per il Sociale e la Sanità.
"Abbiamo bisogno delle condizioni quadro il più rapidamente possibile per poter ricominciare", sottolinea Wolfgang Obwexer, direttore dell’associazione Lebenshilfe. Dopo l'isolamento e nella fase di primo allentamento delle restrizioni, si cercano nuovi modi per sostenere e aiutare le persone e le loro famiglie. Le persone con disabilità dovrebbero essere di nuovo in grado di incontrare gli amici e partecipare alla vita sociale. Le famiglie non dovrebbero essere le sole responsabili dell’assistenza. Altrettanto importanti in questo contesto sono le offerte di sollievo per i mesi estivi. "L'estate si avvicina e vogliamo organizzare e offrire le attività di svago e di vacanza di cui abbiamo urgente bisogno. Ma ci manca ancora la base giuridica necessaria per poterlo fare", prosegue Obwexer.
Anche Verena Wolf, dell'Associazione AfB per persone con disabilità, si rammarica che l'attività dell'associazione sia ancora ferma a causa delle numerose incertezze e ambiguità: "Per il momento abbiamo cancellato tutto, ma vogliamo sapere come continueranno le cose. Ovviamente ci è chiaro che dobbiamo stare molto cauti. Dopo tutto, le nostre offerte si rivolgono principalmente alle persone con disabilità che sono in prevalenza anziane - in altre parole, un gruppo a doppio rischio. Tuttavia, le persone con disabilità e i loro familiari soffrono molto di questa situazione, hanno urgente bisogno di uscire da questo isolamento".
Dall'avvio della crisi per Covid-19 all'inizio di marzo, la maggior parte delle persone con disabilità e delle persone con malattie psichiche riceve assistenza a domicilio 24 ore su 24 da parte dei familiari. Una prova estrema di resistenza e ora hanno urgente bisogno di sollievo! Sia che si tratti di istituzioni pubbliche che di associazioni - qualsiasi sostegno sarebbe benvenuto.
Mentre la situazione generale sta lentamente tornando alla "normalità", quasi tutto è ancora fermo nel settore sociale. "Tutti aspettano le disposizioni di legge. Ma queste sono ancora molto lontane", spiega Georg Leimstädtner, direttore della Federazione per il Sociale e la Sanità. "Abbiamo bisogno di queste linee guida ora e senza indugio, affinché le organizzazioni sociali possano riprendere la loro attività", sollecita la Federazione, a cui sono associate circa 60 organizzazioni sociali.
"Le persone seguite nelle nostre organizzazioni socie non accettano più se vengono prese misure per tutti gli altri settori, come ad esempio test gratuiti per i turisti o apertura di ristoranti, ma un'assistenza sostanziale non viene regolamentata più velocemente e senza complicazioni", sottolinea Leimstädtner. Dall'inizio della crisi molti sono stati gli scambi costruttivi con politici e autorità, tuttavia è ora di trovare una soluzione anche per il Sociale, come richiesto dalla Federazione.
"Non è accettabile che in tutti i settori della vita pubblica ci sia un allentamento e un'apertura e che invece le persone che vivono in strutture o in appartamenti condivisi siano ancora isolate, non possano uscire e non possano entrare in contatto con altre persone", dice Renate Ausserbrunner, presidente dell'Associazione Ariadne - per la salute mentale di tutti: "Noi come associazione chiediamo sicurezza nella pianificazione e chiarezza nelle questioni di responsabilità legale. I servizi devono riprendere le loro attività, nuovi ingressi nelle strutture devono essere possibili, la collaborazione tra i vari servizi e le associazioni di volontariato deve riprendere".
Non è comprensibile che le comunità residenziali, strutture per persone con disabilità e con malattie psichiche, siano messe sullo stesso piano delle case di riposo, perché di solito si tratta di persone molto più giovani - anche se c'è un bisogno urgente di allentare e aprire anche nelle case di riposo. L'isolamento sociale non è più accettabile e rappresenta una discriminazione nei confronti di un'ampia fascia di popolazione.
Per questa "dimenticanza" per le strutture dei servizi sociali non possono iniziare anche molti progetti di riabilitazione in collaborazione con i servizi sanitari. Le persone con malattie psichiche perdono tempo prezioso della loro riabilitazione lavorativa, per i loro progetti nel campo abitativo, ma non può essere garantito al momento neppure un semplice supporto in attività di tempo libero da parte dei volontari.
Dopo tre mesi di isolamento e di assistenza in famiglia 24 ore su 24, anche molti parenti sono alla fine della loro resistenza. Lo conferma l'AEB - Arbeitskreis Eltern Behinderter (Associazione Genitori di persone con handicap): "Sono sempre più numerose le richieste e le lamentele dei genitori per il fatto che, nonostante l'adozione delle linee guida per i servizi semiresidenziali, i laboratori si stiano aprendo solo tra molti dubbi e con forti restrizioni, e che le famiglie non abbiano prospettive di sollievo e aiuto neanche per l'estate, mentre le strutture residenziali sono ancora completamente chiuse", ribadisce Irmhild Beelen, membro del consiglio direttivo dell'AEB e della Federazione per il Sociale e la Sanità.
"Abbiamo bisogno delle condizioni quadro il più rapidamente possibile per poter ricominciare", sottolinea Wolfgang Obwexer, direttore dell’associazione Lebenshilfe. Dopo l'isolamento e nella fase di primo allentamento delle restrizioni, si cercano nuovi modi per sostenere e aiutare le persone e le loro famiglie. Le persone con disabilità dovrebbero essere di nuovo in grado di incontrare gli amici e partecipare alla vita sociale. Le famiglie non dovrebbero essere le sole responsabili dell’assistenza. Altrettanto importanti in questo contesto sono le offerte di sollievo per i mesi estivi. "L'estate si avvicina e vogliamo organizzare e offrire le attività di svago e di vacanza di cui abbiamo urgente bisogno. Ma ci manca ancora la base giuridica necessaria per poterlo fare", prosegue Obwexer.
Anche Verena Wolf, dell'Associazione AfB per persone con disabilità, si rammarica che l'attività dell'associazione sia ancora ferma a causa delle numerose incertezze e ambiguità: "Per il momento abbiamo cancellato tutto, ma vogliamo sapere come continueranno le cose. Ovviamente ci è chiaro che dobbiamo stare molto cauti. Dopo tutto, le nostre offerte si rivolgono principalmente alle persone con disabilità che sono in prevalenza anziane - in altre parole, un gruppo a doppio rischio. Tuttavia, le persone con disabilità e i loro familiari soffrono molto di questa situazione, hanno urgente bisogno di uscire da questo isolamento".
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