01.02.2024
Dal 2025 l'Italia avrà un garante per le persone con disabilità
Federazione per il Sociale e la Sanità
Dal 1 gennaio 2025 l'Italia si doterà del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri. Il Garante sarà un organo collegiale composto dal presidente e da due componenti scelti tra persone con "comprovate professionalità, competenze o esperienze nel campo della tutela e della promozione dei diritti umani e in materia di contrasto delle forme di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità". Entro il 30 settembre di ogni anno, il Garante farà una relazione alle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri sull'attività svolta.
Si è concluso il 31 gennaio in Consiglio dei Ministri l’iter definitivo per l’istituzione del Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità.
La creazione del Garante era prevista dalla delega conferita al Governo ai sensi della legge 22 dicembre 2021, n. 227, la cosiddetta riforma della disabilità o legge quadro sulle politiche a favore delle persone con disabilità. “Con l’istituzione del Garante si fa un ulteriore passo verso l’attuazione della legge.
“Il Garante sarà un punto di riferimento per molti cittadini, un organismo operativo e con propria autonomia e indipendenza per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, e nel rispetto della Convenzione Onu” spiega una nota pubblicata sul sito del ministero per le Disabilità guidato da Alessandra Locatelli. “Dal 1 gennaio 2025 il Garante sarà operativo e al servizio dei cittadini”, termina la nota. Anche se poi, nel documento approvato in Cdm, viene messo nero su bianco che “la relativa dotazione organica, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2026”, è costituita oltre che dal Garante anche da due vice (figure dirigenziali) e 20 unità di personale (non dirigenziale). L’assunzione del personale avviene per pubblico concorso. Va evidenziato quindi che il lavoro del Garante supportato da tutto il suo staff al completo sarà a regime non prima dell’inizio del 2026, ben due anni dopo la sua istituzione. La durata dell’incarico è di quattro anni, rinnovabile per una sola volta. Al presidente è attribuita un’indennità massima di 200mila euro annui lordi, mentre per gli altri due dirigenti è previsto uno stipendio di 160mila euro lordi l’anno. Queste tre figure formano il Collegio del Garante.
Si è concluso il 31 gennaio in Consiglio dei Ministri l’iter definitivo per l’istituzione del Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità.
La creazione del Garante era prevista dalla delega conferita al Governo ai sensi della legge 22 dicembre 2021, n. 227, la cosiddetta riforma della disabilità o legge quadro sulle politiche a favore delle persone con disabilità. “Con l’istituzione del Garante si fa un ulteriore passo verso l’attuazione della legge.
“Il Garante sarà un punto di riferimento per molti cittadini, un organismo operativo e con propria autonomia e indipendenza per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, e nel rispetto della Convenzione Onu” spiega una nota pubblicata sul sito del ministero per le Disabilità guidato da Alessandra Locatelli. “Dal 1 gennaio 2025 il Garante sarà operativo e al servizio dei cittadini”, termina la nota. Anche se poi, nel documento approvato in Cdm, viene messo nero su bianco che “la relativa dotazione organica, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2026”, è costituita oltre che dal Garante anche da due vice (figure dirigenziali) e 20 unità di personale (non dirigenziale). L’assunzione del personale avviene per pubblico concorso. Va evidenziato quindi che il lavoro del Garante supportato da tutto il suo staff al completo sarà a regime non prima dell’inizio del 2026, ben due anni dopo la sua istituzione. La durata dell’incarico è di quattro anni, rinnovabile per una sola volta. Al presidente è attribuita un’indennità massima di 200mila euro annui lordi, mentre per gli altri due dirigenti è previsto uno stipendio di 160mila euro lordi l’anno. Queste tre figure formano il Collegio del Garante.
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