14.01.2021
Utilizzare il Recovery Fund in modo mirato: Federazione e Assessora Deeg in dialogo
Federazione per il Sociale e la SanitàIl governo italiano ha recentemente approvato un gigantesco programma di ripresa del valore di 222 miliardi di euro per far fronte alla crisi da Coronavirus. I fondi del "Piano di ripresa" (Pnrr Piano nazionale di resilienza e rilancio) provengono dall'UE. Anche l'Alto Adige ne beneficerà. Un totale di 270 milioni di euro dovrebbe confluire nel solo settore sociale ed essere destinato soprattutto a investimenti nel no-stro territorio a lungo termine e sostenibili. Questo finanziamento ha impatto sul disegno del bilancio provinciale, che per il 2021 deve tener conto delle urgenze causate dalla pandemia da Coronavirus e anche prevedere minori entrate fiscali.
Nel corso di una riunione con il Consiglio Direttivo della Federazione per il Sociale e la Sanità, l'Assessora provinciale Waltraud Deeg e il direttore di Dipartimento Luca Critelli hanno illustrato lo stato della piani-ficazione e hanno anche delineato i punti focali con cui sono stati definiti per il momento i progetti per l'applicazione del Recovery Fund. Tuttavia, hanno anche sottolineato che, in considerazione delle turbo-lenze politiche a Roma, non è ancora possibile fare dichiarazioni vincolanti.
"Sono in gioco molti soldi e sviluppi essenziali nel settore sociale e civile. Intervenire in queste fasi è quindi molto importante", sottolinea il presidente della Federazione Wolfgang Obwexer. A tal fine si è rivolto all'Assessora provinciale Waltraud Deeg per assicurarsi che le organizzazioni sociali vengano coinvolte nei processi decisionali in modo tempestivo e continuativo. "Ora che ci si può aspettare i fondi del Recovery Fund, è importante definire con ampio accordo dove esattamente il denaro deve confluire attraverso questi progetti", sottolinea Obwexer. È necessaria una distribuzione equilibrata, perché c'è bisogno ovunque. La Federazione sostiene con energia soluzioni per nuove forme di alloggio e di vita, il che significa passare da grandi strutture residenziali a unità più piccole e in rete, che consentono una maggiore individualità e - per quanto possibile – maggiore indipendenza. Ciò riguarda sia le persone in età avanzata che le persone con disabilità o i pazienti con una malattia cronica, che necessitano di ser-vizi di assistenza e di accompagnamento.
Al fine di garantire che in futuro si possa procedere a livelli analoghi di consenso su un'ampia base e che anche altri sviluppi socio-politici possano essere ragionati, discussi e valutati in modo continuativo, i rappresentanti della Federazione hanno concordato con l'Assessora Deeg, in occasione del recente incontro, che sia reintrodotto il più presto possibile il Comitato provinciale per il Sociale - attivo fino al 2014, ora va rilanciato come organo permanente e in un nuova veste concettuale.
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