14.01.2020
Tessera europea d'invalidità: per il momento, è ancora in fase di realizzazione
Federazione per il Sociale e la Sanità
Per aiutare le persone con disabilità a viaggiare più facilmente da un paese all'altro dell'Unione, l'UE sta mettendo a punto un sistema volontario di riconoscimento reciproco dello stato di disabilità con alcuni benefici associati, basato sulla EU disability card (Tessera europea di invalidità).
Attualmente non esiste un riconoscimento reciproco dello stato di disabilità tra gli Stati membri dell'UE, il che crea difficoltà per le persone con disabilità, poiché la loro tessera nazionale potrebbe non essere riconosciuta negli altri Stati membri.
Un progetto pilota della tessera è stato lanciato nel febbraio 2016 in un gruppo di otto paesi dell'UE, di cui fa parte anche l'Italia.
In Italia la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in partenariato con la FAND (Federazione Associazioni Nazionali persone con Disabilità) è titolare dell’attuazione del progetto, con il Ministero del Lavoro in veste di sponsor dell’iniziativa in qualità di Autorità nazionale rilevante in materia di disabilità.
"La Disability Card, per il momento, è ancora in fase di realizzazione", spiega Eleonora Caneti della FISH: "L'attivazione della Disability Card infatti dipende, naturalmente, dalla definizione di alcune norme e regolamenti che definiscano gli aventi diritto, le modalità di richiesta e i benefici a cui si avrà accesso. Norme recentemente inserite nella legge di stabilità che dovrà trovare concretezza nel 2020. Speriamo pertanto che a breve la Disability Card possa finalmente divenire realtà anche in Italia e stiamo lavorando per questo anche in collaborazione con le Istituzioni nazionali competenti in materia."
Nel 2019 la Commissione europea ha avviato un processo di valutazione dell'iniziativa. Nel quadro dello studio di valutazione, l'attuazione del progetto pilota verrà rivista, analizzata e valutata in modo globale e conciso, così da facilitare la più ampia attuazione possibile dell'EU disability card nell'Unione.
Attualmente non esiste un riconoscimento reciproco dello stato di disabilità tra gli Stati membri dell'UE, il che crea difficoltà per le persone con disabilità, poiché la loro tessera nazionale potrebbe non essere riconosciuta negli altri Stati membri.
Un progetto pilota della tessera è stato lanciato nel febbraio 2016 in un gruppo di otto paesi dell'UE, di cui fa parte anche l'Italia.
In Italia la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in partenariato con la FAND (Federazione Associazioni Nazionali persone con Disabilità) è titolare dell’attuazione del progetto, con il Ministero del Lavoro in veste di sponsor dell’iniziativa in qualità di Autorità nazionale rilevante in materia di disabilità.
"La Disability Card, per il momento, è ancora in fase di realizzazione", spiega Eleonora Caneti della FISH: "L'attivazione della Disability Card infatti dipende, naturalmente, dalla definizione di alcune norme e regolamenti che definiscano gli aventi diritto, le modalità di richiesta e i benefici a cui si avrà accesso. Norme recentemente inserite nella legge di stabilità che dovrà trovare concretezza nel 2020. Speriamo pertanto che a breve la Disability Card possa finalmente divenire realtà anche in Italia e stiamo lavorando per questo anche in collaborazione con le Istituzioni nazionali competenti in materia."
Nel 2019 la Commissione europea ha avviato un processo di valutazione dell'iniziativa. Nel quadro dello studio di valutazione, l'attuazione del progetto pilota verrà rivista, analizzata e valutata in modo globale e conciso, così da facilitare la più ampia attuazione possibile dell'EU disability card nell'Unione.
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