16.07.2015
Riforma del collocamento obbligatorio: JOBS ACT E DISABILI
Organizzazioni socie della FederazioneEsiste o no il rischio di penalizzare le assunzioni dei disabili nella nuova norma di attuazione del Jobs Act?
Presa di posizione dell’ANMIC Nazionale: „Il giudizio complessivo sulla norma resta positivo. Ma occorrono correttivi, anzitutto sulla chiamata nominativa dei disabili. Resta l’allarme “scoperture”.
L’Anmic si è già attivata per portare in sede parlamentare le sue richieste di modifica ed ha avviato una serie di incontri con i parlamentari per esprimere la propria posizione. A giudizio della ANMIC la bozza del decreto legislativo n. 176/2015 approvata dal Consiglio
dei Ministri (e relativa alla riforma della legge n. 68/99 sul collocamento obbligatorio dei
disabili) contiene alcuni elementi positivi che vanno salutati con favore.
Fra questi ricordiamo: la previsione di accordi territoriali tra datori di lavoro, sindacati e associazioni di categoria per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità; l’applicazione del principio dell’accomodamento ragionevole che il datore di lavoro deve effettuare per rendere compatibili i posti di lavoro con le specificità delle persone con disabilità; l’istituzione di un responsabile dell’inserimento lavorativo per la predisposizione di progetti personalizzati e la risoluzione di problemi legati alle condizioni di lavoro dei disabili.
Allo stesso modo gli incentivi previsti per favorire le assunzioni dei disabili più gravi e in particolare di quelle psichici, la costituzione di una banca dati del collocamento mirato, costituiscono passi avanti essenziali verso l’incremento delle politiche occupazionali dei disabili.
I nodi critici. Non mancano tuttavia temi sui quali sarebbe necessario riflettere ed apportare dei correttivi. Anzitutto su due aspetti: la previsione della chiamata nominativa per l’assunzione dei disabili e il calcolo – ai fini del rispetto della quota d’obbligo – anche dei lavoratori divenuti disabili/invalidi civili successivamente all’assunzione a tempo indeterminato e con la percentuale superiore al 60%.
I nodi irrisolti. In ogni caso – sottolinea la ANMIC – la nostra preoccupazione per le difficoltà dell’inserimento professionale dei disabili rimane. “Il provvedimento del Governo non ha purtroppo ancora affrontato il grave problema delle “scoperture” dei posti a favore dei disabili (che, ad oggi, sono arrivate a circa 180.000). Inoltre non ha previsto adeguate sanzioni (diverse a quelle pecuniarie che finora sono risultate inefficaci) per perseguire i datori di lavoro che violano il collocamento obbligatorio, aggirando di fatto la legge e discriminando così i lavoratori disabili.
Bolzano, 07.07.2015
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