23.03.2022
Aiuti per le vittime della guerra – la Federazione sollecita a donare
Federazione per il Sociale e la Sanità
La guerra in Ucraina continua ad essere l'argomento più rilevante nelle notizie e nelle coscienze. Dallo scoppio della guerra, tre milioni e mezzo di persone sono già fuggiti dai combattimenti - soprattutto donne e bambini. Ora hanno bisogno di una nuova casa temporanea, anche da noi in Alto Adige. La loro nazione si sta rapidamente trasformando in un mucchio di macerie e ci vorranno anni ed enormi sforzi per la sua ricostruzione.
„Stiamo conoscendo una grande ondata di disponibilità ad aiutare, anche in Alto Adige. Molte persone vogliono dare una mano. La grande sfida ora è quella di procedere in modo coordinato“, afferma il presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità Wolfgang Obwexer: „Attualmente, sono moltissime le persone impegnate che stanno contribuendo con tante iniziative solidali. Questa enorme ondata di disponibilità è impressionante e infonde speranza. Oltre a numerose iniziative private, ci sono organizzazioni umanitarie con esperienza che coordinano i loro sforzi e intervengono in modo congiunto – questo, a lungo termine, è il modo più efficace per agire.“
„Le donazioni in denaro sono attualmente il sistema migliore e più potente per sostenere i rifugiati“, aggiunge Wolfgang Obwexer: „ È infatti la via più semplice e sicura per aiutarli: le offerte in denaro possono essere usate in modo flessibile direttamente in loco e adeguate ai tragici sviluppi.“
Una panoramica delle organizzazioni affidabili che in Alto Adige raccolgono denaro per aiutare le persone rifugiate si trova in www.donazioni.bz.it , il sito delle organizzazioni certificate ‘Donazioni Sicure’. Anche la Provincia di Bolzano ha creato un’ampia pagina web con le offerte di aiuto e informazioni su diversi quesiti.
La Federazione sta inoltre esaminando quali siano le attuali iniziative promosse dalle sue organizzazioni associate. La fine della guerra è lontana: pensiamo in particolare alle persone con disabilità e con malattie croniche che sono esposte a rischi e pericoli ancora più elevati. Per loro, la situazione è estremamente complessa: "Per le persone con problemi di mobilità, la fuga spesso non è possibile e sono indifese di fronte alla guerra. E se riescono a fuggire, la sistemazione e l'assistenza spesso non sono per nulla facili", spiega Obwexer.
„Stiamo conoscendo una grande ondata di disponibilità ad aiutare, anche in Alto Adige. Molte persone vogliono dare una mano. La grande sfida ora è quella di procedere in modo coordinato“, afferma il presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità Wolfgang Obwexer: „Attualmente, sono moltissime le persone impegnate che stanno contribuendo con tante iniziative solidali. Questa enorme ondata di disponibilità è impressionante e infonde speranza. Oltre a numerose iniziative private, ci sono organizzazioni umanitarie con esperienza che coordinano i loro sforzi e intervengono in modo congiunto – questo, a lungo termine, è il modo più efficace per agire.“
„Le donazioni in denaro sono attualmente il sistema migliore e più potente per sostenere i rifugiati“, aggiunge Wolfgang Obwexer: „ È infatti la via più semplice e sicura per aiutarli: le offerte in denaro possono essere usate in modo flessibile direttamente in loco e adeguate ai tragici sviluppi.“
Una panoramica delle organizzazioni affidabili che in Alto Adige raccolgono denaro per aiutare le persone rifugiate si trova in www.donazioni.bz.it , il sito delle organizzazioni certificate ‘Donazioni Sicure’. Anche la Provincia di Bolzano ha creato un’ampia pagina web con le offerte di aiuto e informazioni su diversi quesiti.
La Federazione sta inoltre esaminando quali siano le attuali iniziative promosse dalle sue organizzazioni associate. La fine della guerra è lontana: pensiamo in particolare alle persone con disabilità e con malattie croniche che sono esposte a rischi e pericoli ancora più elevati. Per loro, la situazione è estremamente complessa: "Per le persone con problemi di mobilità, la fuga spesso non è possibile e sono indifese di fronte alla guerra. E se riescono a fuggire, la sistemazione e l'assistenza spesso non sono per nulla facili", spiega Obwexer.
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