25.01.2019
Reddito di cittadinanza e assistenza sociale in Alto Adige: necessaria la discussione sulla scelta altoatesina
Federazione per il Sociale e la Sanità
L'Alto Adige ha competenza primaria in ambito di assistenza sociale, come previsto dallo Statuto di Autonomia. È ora da riflettere se si voglia permettere che il sistema nazionale venga riflesso sull'Alto Adige, oppure se per il Reddito minimo di inserimento adottato in Alto Adige si voglia adottare il modello austriaco.
Il governo italiano ha deliberato il 18 gennaio 2019 l'introduzione del „Reddito di cittadinanza“. Da marzo può essere presentata domanda per questa forma di reddito minimo di inserimento sociale, che già dal 1° aprile dovrebbe essere corrisposta.
„Dappertutto si solleva indignazione quando lo Stato si intromette nelle competenze dell'autonomia altoatesina. Nel caso attuale dell'introduzione del Reddito di cittadinanza ciò è finora completamente mancato“, ritiene il presidente della Federazione Martin Telser e chiede un confronto a questo proposito con le altre grandi associazioni sociali: „È da riflettere bene se si voglia permettere che il sistema nazionale impronti l'Alto Adige, oppure se ci si intenda riferire al modello austriaco per il Reddito minimo di inserimento adottato in Alto Adige.“
È necessaria un'ampia discussione a livello provinciale su come si intenda affrontare la situazione e come possa questa evolversi, afferma Telser. Accoglie quindi l'impegno Karl Tragust, per molti anni direttore della Ripartizione Politiche Sociali, che in una lettera al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, al Consiglio Provinciale e alle organizzazioni sociali del territorio, si esprime energicamente per la prosecuzione della via per una politica sociale altoatesina indipendente.
"È molto importante per me che l'Alto Adige prosegua sulla sua via autonoma per quanto riguarda le politiche di assistenza sociale, come possibile e voluto dallo Statuto di Autonomia. Intravvedo il grosso rischio che questa via, che ha già raccolto notevoli successi, sia abbandonata in concomitanza con le nuove normative nazionali per il "Reddito di cittadinanza", specifica Karl Tragust. In una presa di posizione ha ora pubblicato le sue riflessioni sull'evoluzione autonoma di un solido reddito minimo di inserimento a livello provinciale.
Foto: Karl Tragust, dal 1993 al 2011 direttore della Ripartizione Politiche Sociali della Provincia di Bolzano e dal 2011 al 2016 presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia provinciale per lo sviluppo sociale ed economico. Presiede il del Coordinamento provinciale del partito VerdiGrüneVerc e la cooperativa Sophia – Ricerca e innovazione sociale.
Il governo italiano ha deliberato il 18 gennaio 2019 l'introduzione del „Reddito di cittadinanza“. Da marzo può essere presentata domanda per questa forma di reddito minimo di inserimento sociale, che già dal 1° aprile dovrebbe essere corrisposta.
„Dappertutto si solleva indignazione quando lo Stato si intromette nelle competenze dell'autonomia altoatesina. Nel caso attuale dell'introduzione del Reddito di cittadinanza ciò è finora completamente mancato“, ritiene il presidente della Federazione Martin Telser e chiede un confronto a questo proposito con le altre grandi associazioni sociali: „È da riflettere bene se si voglia permettere che il sistema nazionale impronti l'Alto Adige, oppure se ci si intenda riferire al modello austriaco per il Reddito minimo di inserimento adottato in Alto Adige.“
È necessaria un'ampia discussione a livello provinciale su come si intenda affrontare la situazione e come possa questa evolversi, afferma Telser. Accoglie quindi l'impegno Karl Tragust, per molti anni direttore della Ripartizione Politiche Sociali, che in una lettera al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, al Consiglio Provinciale e alle organizzazioni sociali del territorio, si esprime energicamente per la prosecuzione della via per una politica sociale altoatesina indipendente.
"È molto importante per me che l'Alto Adige prosegua sulla sua via autonoma per quanto riguarda le politiche di assistenza sociale, come possibile e voluto dallo Statuto di Autonomia. Intravvedo il grosso rischio che questa via, che ha già raccolto notevoli successi, sia abbandonata in concomitanza con le nuove normative nazionali per il "Reddito di cittadinanza", specifica Karl Tragust. In una presa di posizione ha ora pubblicato le sue riflessioni sull'evoluzione autonoma di un solido reddito minimo di inserimento a livello provinciale.
"La Provincia accetterà che in un settore importante del welfare sociale intervenga lo Stato? Ci si rende conto degli effetti sulle possibilità strutturali della Provincia? Si accetta che in Alto Adige le prestazioni per il reddito minimo di inserimento vengano ulteriormente frammentate? E che la gente rimbalzi tra INPS e Distretti sociali?".
Karl TragustFoto: Karl Tragust, dal 1993 al 2011 direttore della Ripartizione Politiche Sociali della Provincia di Bolzano e dal 2011 al 2016 presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia provinciale per lo sviluppo sociale ed economico. Presiede il del Coordinamento provinciale del partito VerdiGrüneVerc e la cooperativa Sophia – Ricerca e innovazione sociale.
Indietro