22.05.2018
Il diritto sulla vita: testamento biologico, autodeterminazione e dignità della persona
SaluteAmministrazione di sostegno
Federazione per il Sociale e la Sanità
Lo scorso 1 febbraio è entrata in vigore la legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” sul cosiddetto biotestamento che “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge”.
Il Consiglio Notarile di Bolzano ha organizzato venerdì 11 maggio 2018 presso l’EURAC di Bolzano il convegno “Il diritto sulla vita – Il testamento biologico, autodeterminazione e dignità della persona”. Al convegno sono interventi professori universitari, medici e altri illustri professionisti. I lavori si sono chiusi con una tavola rotonda alla quale ha partecipato anche il presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità Martin Telser insieme a Elsa Vesco, presidente del Tribunale di Bolzano, a Werner Teutsch, presidente dell’Associazione per l’Amministrazione di sostegno, e a Martin Schwab, notaio a Monaco.
La nuova normativa disciplina: il consenso informato prevedendo che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata; il diritto all’informazione qualificato come il diritto di ogni persona di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo aggiornato; affronta il tema della terapia del dolore e della sedazione palliativa profonda; regola il rapporto paziente-medico e definisce come ciascuno, purchè maggiorenne e capace di intendere e di volere, possa esprimere, attraverso le Disposizioni Anticipate di Trattamento, le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari; prevede che in caso di persone minori o incapaci il consenso possa essere espresso dai genitori, ovvero, dal legale rappresentante (amministratore di sostegno o tutore).
Con l’approvazione di tale normativa, appare evidente si sia compiuta la lunga battaglia per la dignità della vita. Si apre ora una prospettiva umanitaria di lavoro e di impegno rispetto ad alcune criticità che in essa si presentano come il dolore del paziente, la domiciliarità nel fine vita, la reale messa in atto della relazione medico-paziente e, quindi, dell’effettiva personalizzazione del rapporto stesso, la promozione dell’istituto dell’amministrazione di sostegno e il reclutamento di volontari che possano attraverso l’assunzione di questo ruolo, essere i “fiduciari” per esprimere le DAT, ecc.
Inoltre, il prossimo passo sarà capire quali risorse, umane ed economiche, si potranno destinare alla piena attuazione della legge.
Certamente la Federazione, in rappresentanza delle sue organizzazioni socie, sarà in prima linea per verificarne gli sviluppi ed apportare proposte ed osservzioni.
Il Consiglio Notarile di Bolzano ha organizzato venerdì 11 maggio 2018 presso l’EURAC di Bolzano il convegno “Il diritto sulla vita – Il testamento biologico, autodeterminazione e dignità della persona”. Al convegno sono interventi professori universitari, medici e altri illustri professionisti. I lavori si sono chiusi con una tavola rotonda alla quale ha partecipato anche il presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità Martin Telser insieme a Elsa Vesco, presidente del Tribunale di Bolzano, a Werner Teutsch, presidente dell’Associazione per l’Amministrazione di sostegno, e a Martin Schwab, notaio a Monaco.
La nuova normativa disciplina: il consenso informato prevedendo che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata; il diritto all’informazione qualificato come il diritto di ogni persona di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo aggiornato; affronta il tema della terapia del dolore e della sedazione palliativa profonda; regola il rapporto paziente-medico e definisce come ciascuno, purchè maggiorenne e capace di intendere e di volere, possa esprimere, attraverso le Disposizioni Anticipate di Trattamento, le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari; prevede che in caso di persone minori o incapaci il consenso possa essere espresso dai genitori, ovvero, dal legale rappresentante (amministratore di sostegno o tutore).
Con l’approvazione di tale normativa, appare evidente si sia compiuta la lunga battaglia per la dignità della vita. Si apre ora una prospettiva umanitaria di lavoro e di impegno rispetto ad alcune criticità che in essa si presentano come il dolore del paziente, la domiciliarità nel fine vita, la reale messa in atto della relazione medico-paziente e, quindi, dell’effettiva personalizzazione del rapporto stesso, la promozione dell’istituto dell’amministrazione di sostegno e il reclutamento di volontari che possano attraverso l’assunzione di questo ruolo, essere i “fiduciari” per esprimere le DAT, ecc.
Inoltre, il prossimo passo sarà capire quali risorse, umane ed economiche, si potranno destinare alla piena attuazione della legge.
Certamente la Federazione, in rappresentanza delle sue organizzazioni socie, sarà in prima linea per verificarne gli sviluppi ed apportare proposte ed osservzioni.
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