27.05.2020
Dura prova per il sociale: aspettando la ripartenza
Covid-19Federazione per il Sociale e la Sanità
La pandemia da Covid-19 sta mettendo tutti alla prova. Stiamo vivendo questa ‘tempesta’ insieme, ma non tutti sulla stessa barca. Questa potrebbe essere un’immagine della situazione attuale anche delle organizzazioni non profit nel settore sociale e sanitario. Le domande più urgenti al momento sono se, quando e come possano riprendere le loro attività. E sono possibili riunioni o assemblee? La Federazione per il Sociale e la Sanità consiglia prudenza. Per la maggior parte di loro è meglio aspettare fino a quando entri in vigore la legislazione necessaria. La Federazione ha istituito un gruppo di lavoro per sviluppare proposte per le linee guida a riguardo.
L'Alto Adige ha anticipato il nuovo avvio con la Legge Provinciale n. 4 del 08.05.2020 e ha deciso di allentare la ristretta libertà di movimento nel rispetto di norme igieniche e di sicurezza molto severe; lo stesso vale per la ripresa di alcune attività. Mentre i servizi sociali territoriali essenziali gestiti dalle autorità pubbliche sono entrati gradualmente nella cosiddetta 2a fase con un proprio Piano provinciale a partire dal 20 maggio, i gestori privati di servizi sociali devono ancora avere pazienza - fino all'adozione delle relative disposizioni di legge.
La Federazione per il Sociale e la Sanità raccomanda di procedere con cautela e attenzione. Tutte le attività nel settore sanitario sono già disciplinate separatamente dalle rispettive disposizioni di legge. Le attività nel settore sociale, invece, sono soggette a regole diverse, anche se le relative linee guida quadro devono ancora essere elaborate. Per non aspettare in modo passivo, la Federazione ha istituito un gruppo di lavoro per sviluppare una proposta per queste linee guida.
In linea di principio, lo stato di emergenza è stato dichiarato in tutta Italia fino al 31 luglio e quindi è ancora in vigore il divieto di riunione. L'allentamento delle restrizioni in Alto Adige prevede misure severe che rendono quasi impossibili, nella pratica, i grandi raggruppamenti in locali chiusi.
L'Alto Adige ha anticipato il nuovo avvio con la Legge Provinciale n. 4 del 08.05.2020 e ha deciso di allentare la ristretta libertà di movimento nel rispetto di norme igieniche e di sicurezza molto severe; lo stesso vale per la ripresa di alcune attività. Mentre i servizi sociali territoriali essenziali gestiti dalle autorità pubbliche sono entrati gradualmente nella cosiddetta 2a fase con un proprio Piano provinciale a partire dal 20 maggio, i gestori privati di servizi sociali devono ancora avere pazienza - fino all'adozione delle relative disposizioni di legge.
La Federazione per il Sociale e la Sanità raccomanda di procedere con cautela e attenzione. Tutte le attività nel settore sanitario sono già disciplinate separatamente dalle rispettive disposizioni di legge. Le attività nel settore sociale, invece, sono soggette a regole diverse, anche se le relative linee guida quadro devono ancora essere elaborate. Per non aspettare in modo passivo, la Federazione ha istituito un gruppo di lavoro per sviluppare una proposta per queste linee guida.
In linea di principio, lo stato di emergenza è stato dichiarato in tutta Italia fino al 31 luglio e quindi è ancora in vigore il divieto di riunione. L'allentamento delle restrizioni in Alto Adige prevede misure severe che rendono quasi impossibili, nella pratica, i grandi raggruppamenti in locali chiusi.
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